Ganja: cos’è, effetti e come si fuma?

Scopriamo insieme cos’è, quali sono gli effetti e come si fuma la Ganja e, soprattutto, che differenze ci sono tra le materie prime

Cos’è, quali sono gli effetti e come si fuma la Ganja? La Gangja altro non è che il termina hindi con il quale viene definita la marijuana. Un prodotto che deriva dalla lavorazione della cannabis o, per meglio dire, la pianta di canapa indica, sativa o ruderalis appartenente, a sua volta, alla famiglia delle Cannabaceae.

Prima di poterci addentrare sugli effetti provocati dalla sua assunzione e su come è possibile fumare la Ganja, occorre fare una netta distinzione tra le materie prime (dalle quali la si ricava) dianzi elencate. Scopiamole insieme in questo articolo.

Materia prima come fattore cruciale

Come dicevamo prima, la materia prima dalla quale deriva la Ganja rappresenta, sicuramente, un fattore determinante che ci permette di comprendere al meglio il tipo di varietà che abbiamo a nostra disposizione.

In primis, la cannabis indica ha origine nelle zone equatoriali, ad altezze piuttosto elevate e si contraddistingue per le sue foglie sottili che, come spesso accade, richiamano proprio la Ganja.

Successivamente, la sativa è, con molta probabilità, quella più utilizzata e conosciuta in quanto viene generalmente assunta per scopi ricreativi considerate le ingenti concentrazioni di CBD e THC.

Infine, la ruderalis è quella meno conosciuta, si coltiva in zone prevalentemente fredde e, non possedendo dei quantitativi significativi di principi attivi, viene utilizzata con lo scopo di concepire nuove varietà ibride. Da qui giungiamo, dunque, alla Ganja che è la sostanza più apprezzata sia per il suo aroma che per l’alta percentuale di terpeni in essa contenuti.

Quali sono gli effetti della Ganja?

Gli effetti causati, principalmente, dalla Ganja sono: benessere ed euforia. Anche in questo caso è doveroso, oltre che basilare, fare una netta distinzione e rendere chiaro il quadro della situazione con lo scopo di comprendere ciò di cui stiamo parlando. Logicamente, tale differenziazione viene basata principalmente sulla presenza (espressa sempre in percentuale) di THC. Un’elevata concentrazione di tetraidrocannabidiolo è in grado di provocare alterazione dei sensi e fenomeni allucinogeni. Il CBD, invece, è usato in ambito terapeutico in quanto possiede proprietà: rilassanti, antidolorifiche e antinfiammatorie. In tale contesto, è da inserire la Ganja che offre dei benefici importanti, tant’è che viene impiegata nel trattamento dei pazienti sottoposti a chemioterapia, HIV e per chi è affetto da disordini alimentari (per esempio, coloro che hanno una sostanziale perdita dell’appetito a causa di manifestazioni sintomatiche).

Come si fuma?

In verità, vi riveliamo subito che non esistono dei modi ben precisi e prestabiliti per fumare la Ganja, se non quelli prescelti in modo del tutto soggettivo. Difatti, ognuno ha le sue preferenze e l’ideale sarebbe quello di sperimentare fino a giungere alla configurazione perfetta a adatto al vostro stile. Di conseguenza, assaporare al meglio il gusto e gli effetti dei cannabinoidi ivi presenti.

Ovviamente, di seguito vi elencheremo i modi più gettonati per fumare Ganja.

In India, per esempio, dove la Ganja è ritenuta sacra, viene fumata con il chilum (pipe in legno che esaltano aroma e producono effetti immediati).

Il bong viene, invece, apprezzato da coloro che preferiscono assaporare una quantità maggiore di fumo. Il bong si comporta come un vero e proprio filtro, in grado di “eliminare” sostanze estranee come la nicotina.

In alternativa, vi sono le pipe in vetro molto simili al bong, le quali sono in grado di garantire boccate corpose e soddisfacenti.

Tra i metodi tradizionali vi è, invece, la famosa canna che risulta essere anche la più economica o i famosi blunt che spopolano negli USA. Grazie alla tecnologia è possibile utilizzare anche dei vaporizzatori che restituiscono sia aroma che CBD in modo più salutare rispetto alle ultime due elencate.

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