Le origini dell’hashish sono molto note, considerate che prende il nome dall’arabo e tradotto in italiano significa erba. Ha origini millenarie, le prove risalgono a partire dal X secolo. Mentre, i primi veri documenti storici fanno parte addirittura dell’IX secolo. In quel periodo l’hashish fece parte di un lungo dibattito, tanto che i musulmani volevano inserirlo nella loro cultura. Oggi, si possono trovare tipologie che sono assolutamente legale e che, comunque, hanno un alto tasso di CBD, mentre per quanto riguarda il THC risulta praticamente nullo. Questo hashish legale, che risulta molto apprezzato da chi l’ha provato, viene ricavato da delle infiorescenze di qualità garantita e soprattutto biologica, da dove ne viene estratta la tipica resina.
Cosa è l’hashish
Di solito viene denominato “fumo”, l’hashish legale, rispetto alle varie infiorescenze che, di norma, si possono trovare come forma di cima essiccata, potrebbe anche avere degli aspetti differenti. Questo dipende da quello che è il suo processo di estrazione, perché l’hashish potrà essere caratterizzato da una consistenza piuttosto semi-solida o meno pastosa, può anche essere caratterizzato da delle colorazioni che cambiano dal giallo, al marrone fino ad avere anche colorazioni nere e rosse, come anche diverse durezze differenti. A differenza di quella che è la cannabis light, l’hashish light è semplicemente una resina allo stato puro, quindi vegetale e che contiene alte percentuali di CBD, questo senza avere degli spiacevoli effetti psicotropi.
Ancora un po’ di origini
L’hashish, nel passato, ebbe una notevole impennata in tutto il Medio Oriente, ma questo avvenne soprattutto a partire dal XIII secolo, dove ne seguì una larga diffusione su scala globale. Difatti, furono le tribù mongole che venivano guidate da Genghis Khan a consentirne la circolazione, complici anche le vaste conquiste dei territori, che nel tempo videro l’hashish arrivare in Russia e in Asia Centrale.
Arrivati nel XIX secolo l’hashish continuò ad aumentare la sua estensione in territorio europeo, specie nella Francia e nei Paesi circostanti, la sostanza veniva particolarmente apprezzata da quasi tutti i principali esponenti di quella che era cultura e l’arte del periodo. Proprio a Parigi nacque il “Club des Hachichins” nel 1843, dove l’hashish, anche se veniva utilizzato prevalentemente a scopo ricreativo, andò a suscitare quello che fu l’interesse di medici e di tutti i ricercatori che ne riconobbero le sue effettive proprietà medicinali, curative e terapeutiche, quelle che mantiene anche oggi e che vengono confermate dalla medicina moderna.
Hashish legale
Oggi, l’hashish legale, grazie alle sue alte percentuali di CBD, è consigliato per rimediare allo stress, l’insonnia, l’ansia ed a tutte le varie patologie che sono correlate al sistema emotivo e nervoso. Sullo shop di Justcanapa sarà possibile trovare molteplici essenze legali, come il Burbuka, il Charas e il Ketama.
Quali sono gli effetti dell’hashish?
Dato che fa parte dell’estrazione della cannabis, questa tipologia di hashish, che viene prodotto legalmente, contiene concentrazioni di THC e CBD molto più alti della semplice erba, infatti, ha anche i suoi effetti sul corpo per quanto riguarda la mente, che saranno più forti, così come sono più alte le tracce di cannabinoidi nel sangue. Gli stessi effetti, però, potranno variare anche in base alla metodologia di assunzione che è stata prescelta per il fumo, per cui la risposta sarà diversa. Oltre che ad essere intensi, gli effetti saranno anche ricondotti ad una varietà di cannabis che viene utilizzata per creare la stessa tipologia di hashish.
Cannabis sativa e indica
Quando la cannabis ha una predominanza Sativa, l’effetto risulterà molto più cerebrale, garantendo una sensazione di euforia, ma anche incrementando la capacità di concentrazione. Se assunto in predominanza Indica, allora gli effetti risultano più concentrati sul nostro corpo, con una sensazione di relax.
Approfondimenti Hashish
Non ci consideriamo responsabili per l’uso che fate di queste informazioni. I nostri articoli hanno uno scopo puramente informativo, in Italia la coltivazione della cannabis a basso contenuto di THC è regolamentata dalla Legge 242 2016.