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L’Italia alza un muro contro l’uso della Cannabis legale, mentre la scelta determinante della legalizzazione in Germania induce a riflessioni
Legalizzare o non legalizzare? È questo il dilemma che affligge, da alcuni anni a questa parte, l’Italia. Un Paese combattuto e diviso tra i mille dubbi e le criticità che potrebbero comportare una scelta del genere.
Una valutazione ponderata che, al momento, pare abbia fatto erigere (per l’ennesima volta) un muro di dissensi che, in realtà, potrebbe essere abbattuto come quello di Berlino proprio grazie alla novità che giunge dalla Germania, proprio dove è stata legalizzata.
Nel Belpaese sono molteplici le idee in merito a questo tema alquanto delicato che creano uno spaccato non indifferente, ognuno con punti di vista differenti e prospettive che potrebbero, invece, comportare numerosi benefici.
La legalizzazione della Cannabis passa dalle statistiche?
E se la liberalizzazione e legalizzazione della Cannabis passasse da delle statistiche, il Governo approverebbe tale proposta? Una scelta ardua, soprattutto quando questa si basa su concetti matematici, su probabilità, statistiche matematiche che riguardano la salute pubblica sulla quale nessuno, forse, si sente in grado di prendersi delle serie responsabilità. Eppure, basterebbe attenersi ai tassi di quello che comportano effettivamente le droghe “non leggere”. Un tasso di mortalità elevato che, seppur non legale, comporta seri rischi e un incremento di uso eccessivo di tali sostanze.
In tal senso, la legalizzazione potrebbe indurre a pensare che molti giovani usufruirebbero di questa opportunità a proprio favore, per non incorrere in problematiche di natura giuridica. D’altro canto, è necessario valutare gli effetti benefici che questo genere di piante garantirebbe.
Parliamo di innumerevoli benefici che andrebbero ad abbattere delle seriose problematiche di salute che, ancora oggi, non trovano una cura definitiva e che, invece, proprio grazie alla Cannabis attenuerebbero di gran lunga dolori di natura fisica (e non solo).
Effetti e benefici
Se parliamo di Cannabis appare doveroso parlare anche dei suoi effetti e, prima ancora, conoscere da dove deriva.
Infatti, la Cannabis o canapa è un genere di piante angiosperme della famiglia delle Cannabaceae. Ambedue rappresentano dei sinonimi in quanto il loro uso è davvero molto ampio. Basti pensare che con il termine canapa viene indicata la pianta che si utilizza per i tessuti, ma, in realtà, è la medesima dalla quale si estrae la marijuana.
Sono molteplici le idee secondo le quali questa pianta si suddivide e, dunque, le specie che comprende. Ma, sostanzialmente, quello che davvero conta sono gli effetti che derivano dall’uso di questa “sostanza”. Infatti, le sue proprietà comportano l’aumento del ritmo cardiaco, una lieve sensazione di sonnolenza e analgesia moderata. Ma non c’è solo questo nel “bugiardino della Cannabis”, o meglio la Cannabis non è solo questo in quanto il tutto si cela dietro all’uso (sapiente) che se ne fa. Difatti, ha numerosi effetti benefici su chi soffre di alcune malattie. Parliamo di un effetto analgesico che contribuisce ad alleviare i sintomi di alcune malattie croniche, previene le convulsioni ed è persino in grado di aiutare nel trattamento dei disturbi da deficit di attenzione.
Peculiarità di cui bisogna tener conto e che non sono riconosciute solo oggi, nel terzo millennio. Non a caso, il vero fatto curioso risale all’uso della Cannabis in tempi lontanissimi e, nel momento in cui affermiamo questo, è perché ci riferiamo al II secolo a.C. dove i suoi componenti chimici psicoattivi erano già riconosciuti.
E, come dicevamo prima, questa “sostanza” ha davvero creato uno spaccato in Italia, in quanto il suo uso potrebbe arrecare dei danni (in particolar modo, con un uso esagerato e smisurato), ma anche dei benefici farmacologici che derivano da dosi misurate e assunte con criterio di logica.
La ratio è fondamentale in tutto questo, in quanto, l’uso eccessivo di qualsiasi prodotto comporta delle problematiche che, spesso e volentieri, ledono fortemente la natura umana e, talvolta, portano a una tragica fine.
Con il passare del tempo e dei secoli, molti Paesi hanno bandito la Cannabis attribuendole delle responsabilità legate alla manipolazione della psiche umana in grado di essere l’artefice di azioni regressive, pericolose e addirittura mortali come delitti efferati. Per tale motivo, venne poi emanata una legge che proibiva la coltivazione di qualsiasi tipo di canapa (per qualsiasi scopo). Una dura decisione che trova correlazione solo sui motivi e sull’uso effettivo della sostanza che, in verità, potrebbe davvero contribuire ad alleviare numerose piaghe della nostra società, compreso l’uso di droghe tra i giovani.
Approfondimenti su Cannabis legale
Attenzione: questo articolo è stato realizzato a solo scopo informativo e non costituisce in alcun modo un incentivo al consumo. L’uso di droghe non è mai esente da rischi.
Non ci consideriamo responsabili per l’uso che fate di queste informazioni. I nostri articoli hanno uno scopo puramente informativo, in Italia la coltivazione della cannabis a basso contenuto di THC è regolamentata dalla Legge 242 2016.