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Gli effetti provocati dall’uso di marijuana legale la quale contiene un’elevata percentuale di CBD e bassa concentrazione di THC
CBD e marijuana legale, due volti della stessa medaglia racchiusi in quelli che sono, sostanzialmente, gli effetti che sono in grado di dare a garantire al consumatore.
Espressioni, queste, che si differenziano per la percentuale di cannabidiolo ivi presente e facendo, dunque, una netta distinzione tra THC e CBD.
In questo articolo andremo a elencare quali sono gli effetti del CBD, per poi analizzare alcuni aspetti ancora celati dall’informazione mediatica relativi alla legalizzazione e al consumo della marijuana legale. Inoltre, sarà altrettanto importante scoprire quanti ettari di marijuana legale vengono coltivati nel nostro Paese e quante tonnellate vengono vendute all’anno.
Quesiti interessanti ai quali cercheremo di fornire delle risposte chiare e precise.
Marijuana legale e CBD: quanti ettari coltivati in Italia?
Il primo quesito che molti si pongono, fa riferimento al fattore numerico relativo agli ettari di marijuana legale coltivati in Italia. Una domanda lecita nella quale riusciamo a trovare risposta molto rapidamente grazie a una recente sentenza della Corte Ue che è stata in grado di aprire nuove opportunità per centinaia di aziende agricole che in Italia hanno investito nella coltivazione della cannabis.
Infatti, si è stimato che i terreni coltivati sono aumentati di dieci volte superando i 4000 ettari nel giro di soli cinque anni. Un dato emerso grazie a un’affermazione della stessa Coldiretti che ha preso in esame quanto pronunciato dalla Corte di giustizia dell’Unione europea che ha sancito la possibilità di libera circolazione dell’olio di cannabidiolo (CBD) nel mercato interno ricordando che non è uno stupefacente.
In altre parole, è possibile la coltivazione di canapa in Italia, purché vengano utilizzati dei semi certificati, venduti regolarmente da appositi commercianti autorizzati.
La legge italiana ammette (per certi versi incoraggia) le coltivazioni di canapa, per utilizzo industriale. La norma di riferimento per la coltivazione della marijuana legale è la legge 242/2016.
Inoltre ricordiamo che in Italia è legale solo la coltivazione di tutte quelle varietà che presentano un contenuto di THC sotto lo 0,2%.
Quante tonnellate di marijuana vengono venduti all’anno?
Stando a quanto emerso da alcune statistiche effettuate, puntualmente, ogni anno si stimerebbe che la vendita di marijuana legale sia in netto aumento. Un fattore determinante che non riguarda da vicino solo la vendita della cannabis legale in Italia, ma anche gli altri Paesi del mondo.
In pratica, a seconda del luogo a cui faremo riferimento, pare che dove ci sia maggiore oppressione e illegalità il consumo (in termini percentuali) sia effettivamente maggiore, ma nonostante tutto molti Paesi si contendono il primato. Tra questi annoveriamo: Tokyo (con 1,53 tonnellate l’anno), New York (77 tonnellate), Karachi, in Pakistan (41,95 tonnellate). Le percentuali inferiori se le aggiudicano Singapore, Santo Domingo e Kyoto. Logicamente, a questi dati devono essere associati anche i costi di acquisto (talvolta fin troppo elevati) che variano a seconda della località.
In Italia, invece, all’interno della classifica comprendente ben 120 città di tutto il mondo, ne primeggiano ben tre, ovvero: Roma, Milano e Napoli. Rispettivamente, la prima si classifica come la 16esima al mondo per consumi di marijuana con oltre 14 tonnellate; successivamente, troviamo Milano con 6 tonnellate e Napoli con 5.
Effetti CBD
Grazie a un’importante ricerca svolta sul cannabidiolo si è giunti al concepimento della Marijuana legale in Italia che, a sua volta, si è adoperata ad approvvigionare il mercato del CBD. È proprio il CBD, un estratto del fiore della canapa, che viene proposto in concentrazioni diverse e può essere utilizzato per molti scopi, ovvero come: antinfiammatorio e antidolorifico naturale.
Difatti, facendo una netta ed essenziale distinzione tra THC e CBD noteremmo che le vere e proprie peculiarità benefiche sono quelle attribuite proprio al CBD che, a sua volta, possiede codeste proprietà: ansiolitiche (riduce significativamente il disturbo ossessivo compulsivo e quello post traumatico), analgesiche, antipsicotiche, rilassanti, antiossidanti e neuroprotettive.
Dunque, i benefici del cannabidiolo vengono riscontrati sia sul cervello (facendo aumentare la concentrazione) che sull’umore (migliorandolo considerevolmente) Ma non solo, in quanto è in grado di far diminuire la percezione che si ha del dolore, oltre a combattere insonnia e depressione.
Riassumendo, gli effetti del CBD si possono racchiudere in questo modo: antiossidante, anti-convulsionante, antispasmodico, antiemetico (contribuisce a contrastare il senso della nausea e del vomito).
I sinonimi della marijuana legale, da dove si ricava? E’ legale acquistarla?
Partiamo subito col dire che i termini erba, marijuana legale e cannabis, nel mondo della marijuana light, sono divenuti dei veri e propri sinonimo. Nello specifico, a questa terminologia che si traduce con parole con lo stesso significato, si annoverano anche: canapa e ganja.
Dunque, dopo aver ampliato la nostra conoscenza e aver identificato alcuni sinonimo della terminologia relativa alla marijuana legale, cercheremo di comprendere da dove si ricava e se è legale acquistarla.
Generalmente, per marijuana legale si intendono e si raggruppano tutti quei prodotti che derivano dalla pianta di canapa con THC (ovvero tetraidrocannabinolo) inferiore allo 0,2% e con alti valori di CBD (cannabisiolo).
Tali parametri sono menzionati soprattutto nella normativa italiana che sancisce la vendita di marijuana legale rispettando quei canoni dianzi menzionati. Nello specifico, la vendita può essere effettuata nel momento in cui i prodotti non abbiano una concentrazione di THC superiore al 2%. Per tale motivo, possiamo dire che quelli che rientrano in questi parametri non vengono considerati dannosi e illegali.
Attenzione: questo articolo è stato realizzato a solo scopo informativo e non costituisce in alcun modo un incentivo al consumo. L’uso di droghe non è mai esente da rischi.
Non ci consideriamo responsabili per l’uso che fate di queste informazioni. I nostri articoli hanno uno scopo puramente informativo, in Italia la coltivazione della cannabis a basso contenuto di THC è regolamentata dalla Legge 242 2016.
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